Therese ha trovato la forza di ribellarsi e un giorno è andata dallo zio a reclamare quello che le spettava. A 14 anni aveva perso il padre e per una legge ingiusta in vigore in Costa D’Avorio come in tanti altri Stati del mondo, lei non poteva rientrare nell’asse ereditario. Nonostante questo, aveva continuato a lavorare quella terra i cui profitti andavano al fratello del padre, si era sposata a 16 anni sotto la sua tutela e non aveva osato reclamare la sua eredità finché un giorno non ha incontrato la Scuola di leadership delle donne. Fondata da Fairtrade Africa, finanziata da Coop Inghilterra e Compass Group e inaugurata nel maggio 2017, la Scuola di leadership delle donne è stata pensata per affrontare le lacune che limitano la partecipazione e l’inclusione delle donne nei processi decisionali.
Si tratta di un programma di formazione e di tutoraggio che si sviluppa in un periodo di più di 12 mesi e che coinvolge anche gli uomini. Secondo una ricerca sulla popolazione e sul livello di salute in Costa D’Avorio, più della metà delle donne (53%) in età compresa tra i 15 e i 49 anni non ha ricevuto nessuna educazione di base a fronte di un 34% degli uomini. L’accesso limitato all’istruzione pregiudica le opportunità per le ragazze fin dalla più tenera età, minaccia la loro fiducia in se stesse e le loro possibilità future. Questo nonostante il fatto che in Costa D’Avorio le donne rappresentino il 68% della forza lavoro anche se detengono soltanto il 25% della proprietà della terra.
Anche a causa di questa situazione di sudditanza, le donne sono spesso vittime silenti di violenze e molestie a partire dai luoghi di lavoro. La Scuola di leadership per le donne ha l’obiettivo di formare donne e uomini sui principi della parità di genere e vuole su questo costituire un’organizzazione di riferimento.
Therese ha fatto parte del primo gruppo di donne formate alla Scuola di leadership e, finito il suo percorso, più consapevole dei suoi diritti, dopo aver incassato l’ennesimo rifiuto da parte dello zio, ha deciso di rivolgersi al giudice di zona. Dopo aver esaminato la sua situazione il magistrato le ha dato ragione. Ora può gestire direttamente il proprio denaro e contribuire al benessere della sua famiglia, è consapevole dei suoi diritti e delle sue responsabilità.